lunedì 14 agosto 2017

LA NUOVA "EQUITALIA" FA GIÀ DISCUTERE

Il 1 luglio è nata la nuova Agenzia Entrate – Riscossione, che prende il posto di Equitalia. Ma cosa cambia davvero? 




Per prima cosa, le cartelle esattoriali e, in genere, tutte le iscrizioni a ruolo e i procedimenti in corso non spariranno nel nulla: alla loro gestione ci penserà la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente pubblico che avrà dei poteri senza dubbio maggiori e più penetranti di Equitalia. In più l'Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà la possibilità di accedere direttamente sui conti dei contribuenti così come Agenzia delle Entrate sin dal 2006. In altri termini, qualora il contribuente, nonostante la notifica di un avviso di accertamento esecutivo o di una cartella di pagamento decidesse di non versare le somme intimate, il nuovo organismo potrà acquisire con estrema facilità tutte le informazioni necessarie per procedere in via cautelare o esecutiva nei confronti del debitore (reperire informazioni relative ai conti bancari o postali, ai rapporti di lavoro ecc.). Azioni che Equitalia non era autorizzata a fare. 

Grazie al nuovo decreto fiscale, sarà possibile per l’agenzia adibita alle riscossioni accedere alle banche dati che, invece, erano vietate ad Equitalia, in modo da poter avere un prospetto completo dei beni eventualmente pignorabili. Al momento però il passaggio da Equitalia a Agenzia delle Entrate-Riscossione è bloccato da due gravi problemi. 

La Corte dei Conti, ha fatto sapere al Tesoro che la nomina dell’attuale numero uno di Equitalia Ernesto Maria Ruffini a capo dell’Agenzia in cui confluirà il braccio della riscossione “desta perplessità”. Le perplessità sono date dal fatto che la nomina proposta è in violazione della Legge Severino, che sancisce il divieto di affidare posizioni di vertice in un’amministrazione pubblica a chi nei due anni precedenti abbia svolto incarichi “enti di diritto privato regolati o finanziatidall’amministrazione o ente pubblico che conferisce l’incarico”. 

Il Consiglio di Stato ha rinviato al 27 luglio la decisione sul passaggio senza concorso dei dirigenti di Equitalia (formalmente una società privata) alle Entrate, contro cui ha presentato ricorso il sindacato dei dirigenti pubblici Dirpubblica. In caso contrario si configurerebbe, secondo la tesi di Dirpubblica, una violazione dell’articolo 97 della Costituzione e la loro nomina risulterebbe illegittima, come è accaduto nel caso dei “dirigenti incaricati” bocciati dalla Consulta. Il giudice amministrativo d’appello non ha accolto la sospensiva immediata, non ravvisando un danno “attuale”, ma ha fissato la discussione in camera di consiglio il 27 luglio.

AGGIORNAMENTO 

Niente cartelle esattoriali sotto l’ombrellone. E nemmeno per chi resta in città. Per due settimane Agenzia delle entrate-Riscossione sospenderà l’invio degli atti destinati a migliaia di contribuenti. L’obiettivo è ridurre al minimo i disagi e le incombenze in un periodo particolare dell’anno. 

Non ci sarà postino che busserà a cittadini o imprese per recapitare le tanto temute cartelle esattoriali. Dopo lo stop «lungo» fino al 2 ottobre concesso dall’Agenzia per le risposte ai controlli formali delle dichiarazioni dei redditi 2015 e la moratoria avviata dal 24 luglio fino al 16 ottobre per risposte alle segnalazioni di irregolarità inviate agli intermediari (Caf e professionisti), ora è il nuovo ente pubblico della riscossione, che ha preso il posto di Equitalia, a disporre il blocco delle notifiche fino al 20 agosto. 


Per approfondire

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mercoledì 9 agosto 2017

L'USURA BANCARIA DELLE FINANZIARIE

Non solo le banche commettono usura bancaria. Anche le finanziarie, che molte volte vengono in aiuto delle persone che si vedono rifiutare prestiti e mutui, commettono usura bancaria

sdl centrostudi  contro l'usura bancaria

L’ultimo caso assurto agli onori della cronaca è Findomestic, una delle maggiori società italiane di credito al consumo. L’amministratore delegato della società del gruppo Bnp Paribas, Carlo Fioravanti, il direttore generale Chiaffredo Salomone e il condirettore generale Giuseppe Jenzi andranno dunque a processo per il reato di usura in concorso fra loro, con “l’aggravante di aver commesso il fatto nell’esercizio dell’attività di intermediazione finanziaria”. 

Dall’analisi tecnica del rapporto tra il cliente denunciante e Findomestic è emerso che a essere affetto da usura è il contratto in sé, per via delle sue clausole. Trattandosi di un contratto standard è altamente probabile che molte altre persone lo abbiano firmato trovandosi a subire, senza nemmeno rendersene conto, tassi e condizioni usurarie. Di conseguenza i clienti Findomestic, firmando il contratto, accettavano inconsapevolmente tassi usurari contrari alle disposizioni di legge. 

La storia inizia nel 2007 con la concessione di un finanziamento di 25mila euro e una carta di credito revolving con un limite di fido di 1.500 euro. Dopo aver regolarmente pagato le prime cinque rate del finanziamento sono sorti i primi problemi e Findomestic ha iniziato ad addebitare al cliente ulteriori oneri a titolo di indennità per il ritardato pagamento. Nel 2009, a seguito di diverse rate e penali non pagate, Findomestic ha chiesto il rientro immediato, quantificando in poco più di 26.700 euro l’importo da pagare comprensivo di rate arretrate, debito residuo, indennità di ritardato pagamento e penali sul debito residuo.

Nel 2015, all’approssimarsi di azioni coattive, il cliente richiede un’analisi tecnico-contabile sul contratto e sulla somma richiesta da Findomestic. Analisi che ha rilevato come il contratto fosse usurario fin dal momento della sua stipula, permettendo alla finanziaria di ottenere numerosi soldi illecitamente. Esattamente come nel caso degli istituti di credito, SDL Centrostudi consiglia a tutti, persone e aziende, di approfittare dell’analisi gratuita per analizzare i rapporti con le finanziarie. In molti casi è possibile, oltre ad usura bancaria ed anatocismo, rilevare anche violazioni del Testo Unico Bancario, come la mancata consegna del piano d’ammortamento, impedendo così al cliente di conoscere alle varie scadenze l’ammontare del debito residuo e quanta parte delle rate mensili è costituita da interessi e quanta da capitale.

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