giovedì 8 febbraio 2018

SONO LE FAMIGLIE ITALIANE QUELLE CHE SOSTENGONO LO SPAVENTOSO DEBITO PUBBLICO

Il tallone d’Achille economico dell’Italia è noto: il suo alto debito pubblico. Meno noto è che il debito privato è tra i più bassi d'Europa. Nel conteggio vanno inseriti gli svariati miliardi che le famiglie italiane hanno trasformato in crediti privati acquistando titoli di Stato, in gran parte BTP (Buoni del Tesoro Pluriennali). A cui è bene aggiungere 1.400 miliardi di liquidità (circa il 70% del debito pubblico) non ancora investita e che si trova nei conti correnti e che viene intaccata annualmente dall’inflazione.


Quando gli investitori stranieri iniziano a vendere BTP italiani, le famiglie italiane iniziano a comprare, andando a coprire la mancanza dei fondi esteri. L'ultima volta è accaduto durante la crisi del 2011 quando gli investitori stranieri sono fuggiti dal debito pubblico mentre le famiglie acquistavano in massa i BTp Italia che offrivano il 7-8% annuo.

Le famiglie italiane si sono rivelate essere, insieme alla Banca centrale europea che compra titoli di Stato nell'ambito del programma di quantitative easing, gli unici attori economici che sostengono il debito pubblico italiano.

Con le elezioni alle porte, la storia si ripete, con un’importante differenza: a differenza di quanto accaduto precedentemente, le banche stanno vendendo, più che acquistando, BTP, anche a seguito della crisi bancaria recente. La fine del QE, prevista per quest’anno, è un altro incentivo per gli investitori istituzionali per vendere i loro BTP, prima che l’inflazione torni a crescere in modo stabile e i rendimenti diminuiscano. 

Se non ci fossero quindi le famiglie probabilmente i rendimenti attuali – che già vedono l'Italia superata da Portogallo e Spagna e all'ultimo posto nell'Eurozona esclusa la Grecia – sarebbero probabilmente più alti. La dimostrazione si è avuta due giorni fa, con le borse in tracollo a causa della previsione della fine dei sostegni finanziari da parte delle banche centrali. In una seduta di debolezza di Piazza Affari, titoli bancari compresi, e per i corporate bond, i titoli di Stato italiani hanno recuperato già in mattinata le perdite iniziali, chiudendo la seduta poco mossi.