venerdì 16 marzo 2018

BANKITALIA: QUOTA ITALIANI A RISCHIO POVERTÀ SALE A 23%

Spesso si dice che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Secondo quanto riporta Bankitalia, il 5% delle famiglie più ricche italiane detiene il 40% della ricchezza del Paese  (in media pari a 1,3 milioni di euro). Al 30% delle famiglie più povere spetta invece solamente l'1% della ricchezza. 

sdl centrostudi

Nell'Indagine sui bilanci delle famiglie italiane appena presentata, e riferita al 2016, il reddito equivalente medio delle famiglie italiane è cresciuto del 3,5% rispetto al 2014, registrando quindi un’interruzione nella caduta, avviatasi nel 2006. 

Sono però aumentate la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi e la quota di individui a rischio di povertà. L'indice di Gini, una misura della disuguaglianza che varia tra 0 e 1, è salito al 33,5% (33% nel 2014 e 32% nel 2006), un livello simile a quello registrato nella seconda metà degli anni novanta dello scorso secolo. La quota di persone a rischio di povertà, cioè con un reddito equivalente inferiore al 60% di quello mediano (una definizione analoga a quella impiegata dall'Eurostat), è salita al 23% (19,6% nel 2006). Il rischio di povertà è più elevato per le famiglie con capofamiglia più giovane, meno istruito, nato all'estero, e per le famiglie residenti nel Mezzogiorno; tra il 2006 e il 2016 è diminuito solo tra le famiglie con capofamiglia pensionato o con oltre 65 anni. 

Tra il 2014 e il 2016 la ricchezza netta è diminuita, quasi interamente per effetto del calo del prezzo delle case. La flessione è stata più marcata per i patrimoni più elevati, anche se circa il 70% delle famiglie è proprietaria dell'abitazione in cui risiede. La quota di proprietari è però diminuita tra le famiglie con capofamiglia fino a 45 anni (dal 59 al 52 per cento tra il 2006 e il 2016). La quota di famiglie indebitate si è ridotta, dal 23% al 21%; per queste famiglie, le passività rappresentano circa il 18% del patrimonio lordo. Tra il 2006 e il 2016 il calo della quota di famiglie indebitate è stato più marcato (oltre 10 punti percentuali) per le famiglie con capofamiglia tra i 25 e i 45 anni, riflettendo soprattutto il minor ricorso al credito al consumo. La quota di famiglie finanziariamente vulnerabili è rimasta sostanzialmente stabile (circa 11% delle famiglie indebitate e circa il 2% del complesso delle famiglie).

CONSUMATORI SOVRAINDEBITATI? LA PROPOSTA DI SDL CENTROSTUDI 

La ‘Fondazione SDL’ e l’Avvocato Serafino Di Loreto, noto per le battaglie contro banche e fisco ingiusti, al servizio di cittadini e imprese soffocati da debiti ormai ingestibili

La crisi ha prodotto, in tutta la penisola, come suo ultimo e tragico effetto, una nuova categoria di soggetti in difficoltà: i cosiddetti ‘sovraindebitati’, ovvero cittadini, consumatori, liberi professionisti, artigiani e piccole e medie imprese che, a causa della perdita o del drastico scemare del lavoro, hanno visto ridursi pesantemente le proprie entrate, non riuscendo più a far fronte alla gestione delle proprie spese (in primis mutui, affitti, leasing, finanziamenti e versamento delle imposte). E ritrovandosi, così, in breve tempo, di colpo, letteralmente sommersi e travolti da un monte debiti in costante e impetuoso aumento. 

LA LEGGE SALVA-SUICIDI 

Proprio al fine di arginare tale dilagante situazione è stata varata 5 anni fa la cosiddetta Legge 3/2012 – meglio nota anche come ‘Legge salva-suicidi’ -, grazie alla quale è stato possibile salvare dal tracollo economico (ma anche fisico e psichico) persone ormai vittime da tempo della cosiddetta ‘morte civile’: impossibilità di intestarsi un bene mobile o immobile (auto o casa, per paura che venga aggredito dai creditori), impossibilità di accedere a finanziamenti o di avere carte di credito, bancomat.

Avv. Serafino Di Loreto
Avv. Serafino Di Loreto 
“Una legge efficace ma di cui poco o niente si parla, che consente una vera e propria rinascita per le persone sovraindebitate: le quali mettendo a disposizione parte del proprio reddito o il proprio patrimonio, si esdebitano: vale a dire che, con il poco che hanno, salvaguardando la loro parte di entrate atta a garantire il prosieguo di una vita dignitosa, ottengono la cancellazione anche fino al 90% del cumulo debiti maturato verso privati, banche e Fisco, compresa la rimozione del proprio nominativo da tutte le banche dati dei cattivi pagatori. E poter così ripartire da zero, liberi da ogni vincolo con un passato disastroso e pesante”, spiega l’avvocato Serafino Di Loreto di ‘SDL Centrostudi(www.sdlcentrsotudi.it), fondatore di ‘Fondazione SDL per l’Educazione Finanziaria delle Imprese e per gli Studi Aziendali’.
Per poi concludere: “Proprio in questi giorni, ‘Fondazione SDL’ si è resa disponibile in città a un tavolo di confronto in merito a un bando che prevede la possibilità di aprire uno sportello tecnico di ascolto e servizio per poter offrire assistenza, aiuto e tutela ai torinesi alle prese con contingenti problemi di sovraindebitamento”, dichiara Serafino Di Loreto.
Per contattare lo staff dell'Avvocato Serafino di Loreto potete compilare il form sul sito SDL